Monthly Archives:febbraio 2023

DISCO BOY di Giacomo Abbruzzese

ANTEPRIMA NAZIONALE

Sabato 4 marzo – ore 20.30

Il regista sarà presente in sala e introdurrà la proiezione

|Per scelta artistica, il film sarà proiettato in Versione Originale con sottotitoli in italiano|


 

 

 

 

 

 

 

TRAMA: Unico film italiano in concorso alla Berlinale 2023 nella sezione ufficiale Competition, segna anche l’esordio cinematografico, per il regista tarantino Giacomo Abbruzzese. La storia è quella di Aleksei, un giovane rifugiato che riesce ad arruolarsi nella Legione Straniera francese. Inizio di un lungo e difficile viaggio. Aleksei infatti viene subito mandato in Niger dove il suo destino si intreccerà con quello di Jomo, che vive nel Delta del Niger e che ha come missione quella di salvare il suo villaggio dallo sfruttamento delle compagnie petrolifere. Sua sorella Udoka invece, si è arresa da tempo e vuole solo andare via da quel Paese. Un giorno Jomo, affiancato dal suo gruppo armato, rapisce dei cittadini francesi e il comando della Legione Straniera guidato da Aleksei deve intervenire per liberarli. La trama scorre e vive attraverso i personaggi e l’ambiente, avvolgendo lo spettatore con le sue vibrazioni sensoriali. Asciutto e ben ritmato si sviluppa in sottotesti astratti che sfociano in qualcosa di mistico capace di evolvere e creare multistrati di sensazioni, percepite dallo spettatore come istintive e poco razionali. Disco Boy parte come una storia che sembra parlare di fuga dalla propria vecchia identità, dal proprio paese per trovare una nuova vita, ma scarta improvvisamente per racchiudere un discorso più ampio sull’identità. Aleksei e Jomo sono d’altronde due facce diverse di una stessa medaglia; il primo è un uomo che sceglie di emigrare in un altro paese per trovare una nuova identità, il secondo è un uomo che difende l’identità che già possiede. Il loro incontro però costringerà Aleksei a fare i conti con il prezzo di questa sua scelta, di questo suo distaccamento da ciò che era. Originale è la fotografia, che Abbruzzese, da artista dell’obiettivo rende dinamica e viva, qui traspare tutta la vitalità e la pienezza dei sentimenti dei personaggi, rapendo ed immortalando set naturali di notevole intensità e bellezza.

Scheda Cine Europa


SCHEDA FILM

Titolo originale:  Disco Boy

Nazione:   Francia, Belgio, Polonia, Italia

Sceneggiatura: Giacomo Abbruzzese

Genere: Drammatico                                        

Regia: Giacomo Abbruzzese

Durata:    92′                                                    

Anno:       2021

Cast:    Franz RogowskiMorr NdiayeLaëtitia KyLeon LucevMichal Balicki

Produzione: Donten & Lacroix Films, Dugong Films, Films Grand Huit

Distribuzione: Lucky Red

Data di uscita: 09 marzo 2023                                                          

Lingua Versione Originale: Francese

*IL CINEMA RITROVATO* – THE WARRIORS di Walter Hill

Lunedì 06.03: 17.00 – 19.00 – 21.00

Martedì 07.03: solo ore 18.15

Restaurato in 4K dalla Cineteca di Bologna – Versione Originale sottotitolata in italiano


TRAMA: New York, Bronx. Nove delegati, uno per ognuna delle maggiori gang cittadine, sono convocati, disarmati, da Cirus, capo dei Riffs, che vuole proporre un’alleanza per il controllo delle strade. Durante il discorso viene però ucciso da un esponente dei Rogues che poi accusa i Guerrieri, testimoni dell’omicidio. Perso il loro capo Cleon e recuperata nel tragitto Mercy, i superstiti si affideranno a Swan per tornare a Coney Island, sfuggendo alla polizia e a tutte le bande che cercano vendetta. Scriveva Andrew Sarris all’uscita del film: “Il linguaggio delle gang è volutamente criptico, il senso dello spazio è chiaramente magico”. C’era una nuova magia, nera e sotterranea, nella storia dell’attraversamento che conduce la banda dei Warriors dal Bronx a Coney Island, mentre tutte le altre street gang sono alle loro calcagna. Film epico ed epocale, per varie ragioni: i ribelli di Walter Hill, senza cause pervenute che non fossero la pura sopravvivenza del gruppo, replicavano il clima di (vera) paura che all’epoca regnava nelle (vere) strade di New York e lo sottoponevano a un restyling in chiave di mitologia popolare, tra western all’italiana e cavalieri della Tavola Rotonda. Accoglienza controversa, successo divenuto culto, imitazioni a non finire. Ciò che colpisce è al tempo stesso la sua classicità e la sua modernità. Classicità e modernità che sono fuori da ogni categoria temporale, perché l’opera di Hill è prima di tutto ‘estranea al Tempo’. Gli aggettivi ‘classico’ e ‘moderno’ non sono rispettivamente sinonimi di ‘antico’ e ‘nuovo’. Tutt’altro. La struttura classica del film emerge innanzitutto dalla propria origine letteraria, il romanzo omonimo di Sol Yurick (1965). Lo scrittore si era ispirato a un testo di Senofonte, l’Anabasi, e aveva immaginato di riaggiornarlo trasportando la vicenda nelle strade di New York.

Scheda Cineteca di Bologna


SCHEDA DEL FILM

Titolo originale:  The Warriors

Soggetto: dal romanzo omonimo di Sol Yurick

Sceneggiatura: David Shaber, Walter Hill                

Regia: Walter Hill

Nazione: U.S.A.                                                              

Genere: Drammatico

Durata:         94′                                                                

Anno:       1979

Cast:        Michael BeckRoger HillDavid HarrisDavid Patrick KellyTom McKitterickTerry MichosGinny OrtizJames RemarMarcelino SanchezLynne ThigpenThomas G. WaitesDeborah Van ValkenburgBrian TylerDorsey Wright

Produzione:  Lawrence Gordon per Paramount Pictures

Distribuzione:   Cineteca di Bologna                      

Data di uscita: 6 settembre 1979

CINEFORUM ZONA FRANKA – 3.PIÙ BUIO DI MEZZANOTTE di Sebastiano Riso

Martedì 7 marzo – ore 20.00

L’evento è organizzato da Zona Franka spazio sociale di aggregazione giovanile,
laboratorio politico, centro di produzione artistica e culturale nella città di Bari.


III serata

PIÙ BUIO DI MEZZANOTTE di Sebastiano Riso

TRAMA: Davide non è un adolescente come gli altri. C’è qualcosa in lui, nel suo aspetto, che lo fa somigliare ad una ragazza. Davide ha quattordici anni quando scappa di casa. Il suo istinto, o forse il destino, lo porta a scegliere come rifugio il parco più grande di Catania: Villa Bellini è un mondo a parte, che il resto della città fa finta di non vedere. Il mondo degli emarginati, a cui appartengono anche La Rettore e il suo gruppo di amici, coetanei di Davide e come lui scappati dalle rispettive famiglie. Quando Davide viene accettato in quella famiglia allargata, il passato da cui stava fuggendo sembra svanire definitivamente. Fino a quando il passato irrompe nel presente e a Davide tocca la scelta più difficile, di fronte alla quale si trova, questa volta senza possibilità di fughe o rinvii, da solo. Il film racconta l’adolescenza vera e disperata di Davide Cordova (che oggi si fa chiamare Fuxia e fa la drag queen nella discoteca romana Muccassassina), nonché il dramma di chi è ripugnato proprio dalla terra che lo ha generato, di chi non ha alternative alla strada, di chi è costretto a cercare altrove il proprio cammino. Il tema del film non è soltanto legato all’omosessualità, ma si collega a quello della famiglia e alle sue fragilità. Davide è un cane randagio, è temuto e al tempo stesso intenerisce, è abbandonato da chi non lo accetta, per questo scappa e si rifugia nell’agglomerato omosessuale di Villa Bellini che raccoglie i respinti e gli arresi. Vagabondo e affamato, cerca protezione in un gruppo di ragazzi borderline. Tra dramma adolescenziale e romanzo di formazione, Più buio di mezzanotte è un film sull’amore e sulla ricerca della propria natura. Mai banale o schiacciato dal peso dei luoghi comuni, non ha paura di dire o di mostrare, anche quando il tutto è affidato al fuori campo. Riso ci catapulta senza se e senza ma in un microcosmo di degrado, dando voce e volto agli ultimi e agli invisibili, senza però indugiare mai sul dolore e sulla sofferenza.


SCHEDA DEL FILM

Titolo originale:  Più buio di mezzanotte

Nazione:   Italia

Genere: Biografico, Drammatico                     

Regia: Sebastiano Riso

Durata:         98′                                                   

Anno:       2014

Cast:         Davide CaponeMicaela RamazzottiMonica GuerritoreVincenzo AmatoPippo DelbonoRosalinda CelentanoLucia Sardo

Produzione: Ideacinema in collaborazione con Rai Cinema

Distribuzione: Luce Cinecittà                            

Data di uscita: 15 maggio 2014


ARGENTINA, 1985 di Santiago Mitre

 


TRAMA: Al termine della sanguinosa dittatura argentina, che dal 1976 al 1983 portò all’arresto, alla detenzione clandestina, alla tortura e all’assassinio di migliaia di dissidenti o sospettati tali (i rapporti ufficiali parlano di novemila accertati, ma quelli ufficiosi di almeno trentamila), il presidente eletto democraticamente, Raúl Alfonsín, firmò un decreto per mettere sotto indagine e poi rinviare a giudizio i responsabili di tale massacro. A essere incaricato dell’arduo compito fu il procuratore Julio Strassera che, insieme al suo assistente Moreno Ocampo, riuscì a costituire un team di giovani avvocati che si trovò nella classica situazione di Davide contro Golia. I rigurgiti della dittatura erano infatti ancora freschi e tutto sembrava remare contro il loro operato; gli appartenenti alle tre giunte militari sotto accusa ricorsero a tutti gli stratagemmi e alle conoscenze possibili per uscirne indenni, ma il processo si fece e portò a un risultato clamoroso che è diventato monito ed esempio per tutte le ingiustizie. Le udienze preliminari, quelle pubbliche, la difficile raccolta delle prove, il processo, con la celeberrima arringa che termina con il potente “Nunca más!” (“Mai più!”), sono un pezzo di storia che il film si premura di tramandarci, anche perché con rimandi a un presente ancora troppe volte smemorato. Ricordo ancora il giorno in cui Strassera formulò l’atto di accusa: il boato dell’aula del tribunale, l’emozione dei miei genitori, le strade finalmente in grado di festeggiare qualcosa che non fosse una partita di calcio, l’idea di giustizia come un atto di guarigione. Il processo del 1985 permise alla giustizia argentina di riconoscere e rivendicare un diritto a lungo negato…(note di regia).


SCHEDA DEL FILM

Titolo originale:  Argentina, 1985

Nazione:   Argentina, USA            

Sceneggiatura: Mariano Llinás, Santiago Mitre

Genere: Drammatico                                        

Regia: Santiago Mitre

Durata:         140′                                                  

Anno:       2022

Cast:    Ricardo DarínPeter LanzaniGina MastronicolaNorman BriskiAlejandra FlechnerFrancisco BertínClaudio Da PassanoSantiago Armas EstevarenaPaula RansenbergCarlos PortaluppiAlejo Garcia PintosHéctor Díaz

Produzione: La Unión de los Ríos, Kenya Films, Infinity Hill

Distribuzione: Circuito Cinema e Lucky Red

Data di uscita: 23 febbraio 2023                                                      

Lingua Versione Originale: Spagnolo


HOLY SPIDER di Ali Abbasi

 


TRAMA: Iran del 2001. Raihimi, una giornalista di base a Teheran, si sposta nella città santa di Mashhad per indagare su un serial killer che uccide le prostitute convinto di liberare le strade dai peccatori per conto di Dio. Di Raihimi, sappiamo ben poco. Le uniche cose certe è che ha lasciato una posizione di prestigio a causa delle molestie sessuali del suo capo. Machismo e misoginia sono due degli elementi che accompagnano ogni suo passo: le indagini che conduce sono costantemente ostacolate ed è vittima di pregiudizi (basta vedere la scena in cui un portiere d’albergo si rifiuta quasi di affittarle la stanza in quanto donna) e tentativi poco graditi di avances (da parte del capo della polizia Rostami). Nonostante il numero delle vittime continui ad aumentare, le autorità locali non sembrano aver fretta di risolvere il caso e Raihimi si rende presto conto che potrà contare solo sulle proprie forze. Il film di Abbasi, si ispira a un fatto realmente accaduto, la storia del serial killer Saeed Hanaei (1962-2002), che tra il 2000 e il 2001 uccise 16 prostitute soffocandole a morte, con la missione di liberare le strade di Mashad dalla corruzione del sesso, accusando le donne di essere portatrici di un “virus” letale, insidioso e sporco, capace di portare alla perdizione i maschi del luogo e di rovinare le loro sacre famiglie. Il thriller non è tale, perché scopriamo l’assassino, ma, perché siamo portati nella sua mente malata e in una mentalità maschile, prima ancora che religiosamente fondamentalista e ambigua, costringendoci a guardare spesso con i suoi occhi. Il killer e l’uomo, il buono e il marcio, parte di un’unica entità, disturbata e disturbante. Le prostitute sono la radice del male, e come tali, vanno spazzate via, gettate tra i rifiuti, essendo esse stesse corpi spazzatura, ricettacolo di perdizione e malattie. Abbasi, mostra le prostitute e le loro diverse personalità: donne sole e consapevoli della propria condizione, disumanizzate dagli uomini e dal sesso, da una società che condanna e non perdona.


SCHEDA DEL FILM

Titolo originale:  Holy Spider

Nazione:   Danimarca             

Sceneggiatura: Ali Abbasi & Afshin Kamran Bahrami

Genere: Thriller, Drammatico                    

Regia: Ali Abbasi

Durata:         117′                                            

Anno:       2022

Cast:   Zar Amir-Ebrahimi, Mehdi Bajestani, Arash Ashtiani, Forouzan Jamshidnejad, Sina Parvaneh, Nima Akbarpour

Produzione: Profile Pictures, ONE TWO Films, Arte France Cinéma

Distribuzione: Academy Two

Data di uscita: 16 febbraio 2023                                                             

Lingua Versione Originale: Farsi


CINEFORUM ZONA FRANKA – 2.MILK di Gus Van Sant

Martedì 28 febbraio – ore 20.00

L’evento è organizzato da Zona Franka spazio sociale di aggregazione giovanile,

laboratorio politico, centro di produzione artistica e culturale nella città di Bari.


II serata

MILK di Gus Van Sant

TRAMA: Gli ultimi anni della vita di Harvey Milk, il primo gay dichiarato, asceso a un’importante carica pubblica in America. È il 1977 quando Milk viene eletto consigliere comunale a San Francisco: la sua non è una vittoria solo per la comunità omosessuale, ma per tutti coloro a favore delle eguaglianze sociali. Con la sua prematura morte nel 1978, Milk diventa nella memoria americana un eroe dei diritti civili. La storia prende il via otto anni prima: Harvey ha quarant’anni e si trasferisce da New York a San Francisco con il compagno Scott Smith. Lì i due aprono il Castro Camera, un negozio di fotografia, in un quartiere che diventa col tempo un punto di riferimento per la comunità gay. Deciso a dare una svolta alla propria vita, Harvey entra in politica, diventando un militante per i diritti degli omosessuali, ma non solo: egli chiede pari diritti e opportunità per tutti, attirandosi il consenso di una gran parte dei concittadini. Ma, i pregiudizi nei confronti dei gay sono ancora forti e Harvey si trova ben presto ad affrontare minacce. Gus Van Sant conduce il film senza alcun intento illustrativo e/o agiografico e, tenendo da parte il suo spirito iconoclasta, si mette al servizio della straordinaria vicenda politica e umana del supervisor di San Francisco, costruendo un lavoro di grande importanza civile. Milk era conscio di essere un bersaglio facile e cominciò a registrare delle audio-cassette (che fanno da contrappunto alla narrazione) per raccontarsi, così che fossero ascoltate nel caso di una sua morte violenta. Una frase estrapolata è sulla targa che lo commemora all’Harvey Milk Plaza e recita: “Se una pallottola dovesse entrarmi nel cervello, possa questa infrangere le porte di repressione dietro le quali si nascondono i gay nel Paese”.


SCHEDA DEL FILM

Titolo originale:  Milk

Nazione:   USA

Genere: Biografico, Drammatico                     

Regia: Gus Van Sant

Durata:         128′                                                 

Anno:       2009

Cast:  Sean PennEmile HirschJames FrancoJosh BrolinDiego LunaBrandon BoyceKelvin YuLucas GrabeelAlison PillVictor GarberDenis O’HareHoward RosenmanStephen SpinellaPeter JasonCarol Ruth SilverHope TuckAshlee TempleCory MontgomeryBoyd HolbrookCleve JonesCameron PalmerHarry BrittSteven WiigAdam Del RioDouglas Smith

Produzione: Focus Features, Groundswell Productions, Jinks/Cohen Company

Distribuzione: BIM distribuzione                                                     

Data di uscita: 23 gennaio 2009


Guarda il trailer qui

Il programma completo della rassegna

I WONDER CLASSICS – WITTGENSTEIN di Derek Jarman

Lunedì 20.02:

17.30 – 19.15 – 21.00

Martedì 21.02:

17.00 – 18.30

Versione Originale restaurata con sottotitoli in italiano


TRAMA: A trent’anni dalla sua prima, alla Berlinale, dove si aggiudicò il Teddy Bear Award come miglior film a tematica LGBTQ+. Il film ci parla della vita del filosofo Ludwig Wittgenstein, 1889-1951: l’infanzia a Vienna, gli studi a Cambridge, l’amicizia con Bertrand Russell, sua moglie e Maynard Keynes, l’arruolamento volontario nell’esercito austriaco durante la prima guerra mondiale, l’attività di insegnante elementare, quella accademica a Cambridge, le opere filosofiche, raccontata da Derek Jarman in modo unico e stravagante in questo piccolo ma geniale film, l’ultimo lavoro di fiction del cineasta inglese prima della sua scomparsa, a causa dell’AIDS, nel 1994. Jarman, artista militante per i diritti LGBTQ+, mette in scena il padre della filosofia del linguaggio rappresentando visivamente i suoi ragionamenti, i teoremi, l’avversione per il mondo accademico e la lotta per vivere liberamente la propria sessualità, in un film gioiosamente queer sia nella forma che nel contenuto. A supporto del regista inglese un grande cast, tra cui va sottolineata la presenza della sua musa per eccellenza, Tilda Swinton, nella parte della stravagante Lady Ottoline Morrell, e i magnifici costumi di Sandy Powell, stilista poi vincitrice di tre premi Oscar. Un film distante anni luce dai biopic che conosciamo ma che, al contempo, non ci dice molto sul filosofo ma piuttosto sul modo in cui Jarman vedeva il mondo. Wittgenstein, come è noto, si è occupato in modo particolare, tra le varie discipline che lo hanno interessato, di filosofia del linguaggio ed è su questo aspetto che si concentra il lavoro di Jarman che si identifica con il personaggio apprezzandone la complessità del pensiero e cercando di proporlo senza alcuna pretesa, né di spiegarlo né di raccontarne la vita. Vuole che lo spettatore ne colga la poliedricità non rinunciando però a riportarci costantemente alle radici della sua esistenza.


SCHEDA DEL FILM

Titolo originale:  Wittgenstein

Soggetto e Sceneggiatura: Derek Jarman, Terry Eagleton, Ken Butler

Regia: Derek Jarman

Nazione: Gran Bretagna                                               

Genere: Biografico

Durata:         75′                                                                

Anno:     1993

Cast:               Karl Johnson, Michael Gough, Tilda Swinton, Clancy Chassay, Jill Balcon, Kevin Collins, Sally Dexter, Jan Latham-Koenig, John Quentin, Lynn Seymour, Nabil Shaban.

Produzione:  BFI PRODUCTION – BANDUNG            

Data di uscita: 17 settembre 1993

Distribuzione:   I WONDER CLASSICS, in collaborazione con Unipol Biografilm Collection


CINEFORUM ZONA FRANKA – 1. PRIDE di Matthew Warchus

Martedì 21 febbraio – ore 20.00

L’evento è organizzato da Zona Franka spazio sociale di aggregazione giovanile,

laboratorio politico, centro di produzione artistica e culturale nella città di Bari.


I serata

PRIDE di Matthew Warcus

TRAMA: Ispirato a un fatto reale, Pride è ambientato in piena era Thatcher, durante lo storico sciopero dei minatori inglesi del 1984. Il movimento gay decide di aderire alla protesta e di raccogliere fondi per gli scioperanti di un villaggio del Galles. I minatori, però, accolgono con diffidenza l’iniziativa, considerando il sostegno di lesbiche e gay inopportuno e imbarazzante. Ma l’incontro fra i due mondi, difficile per non dire esplosivo, si trasformerà in solidarietà e in un’amicizia esilarante e commovente. Uno dei grandi pregi del film è proprio il simpatico candore con cui due mondi separati dall’ignoranza, più che dai pregiudizi, si scoprono e trovano interessi comuni, tra vecchie signore che si scambiano ricette con le giovani lesbiche e gli imbranati uomini locali che si rendono conto che andare sulla pista da ballo dà loro un’aria ben più virile agli occhi delle ragazze piuttosto che restare inchiodati al bar a scolare pinte… Lo scambio è tanto più ravvivante in quanto la curiosità degli uni e degli altri non è orientata sulle loro differenze più evidenti, e queste due comunità sono composte da gente semplice, le cui vite sono già sufficientemente difficili per privarsi anche di un po’ d’umorismo. Il tono disinibito, follemente simpatico, del film è dovuto ovviamente alla natura della battaglia di questa gente, che cerca di affermarsi nella Gran Bretagna chiusa della Thatcher e ha troppi ostacoli da superare per dubitare di sé stessa durante il proprio cammino. Così, quando quella di Mark viene qualificata come banda di “pervertiti”, lui sottolinea che dinanzi agli insulti, la strategia della sua comunità è sempre stata di quella non indignarsi, bensì di prendere questi insulti e trasformarli in slogan. E non si tratta solo di cinema: nel dicembre 1984, LGSM organizzò a Camden un concerto intitolato orgogliosamente “Pits and Perverts” (lett. “miniere e pervertiti”), dove si esibì la band Bronski Beat di Jimmy Somerville, e l’anno successivo, al grande Gay Pride di Londra, pullman pieni di minatori vennero in sostegno dei loro amici, per marciare insieme, in testa al corteo.


SCHEDA DEL FILM

Titolo originale:  Pride

Nazione:   Gran Bretagna

Genere: Drammatico                                         

Regia: Matthew Warchus

Durata:         120′                                                 

Anno:       2014

Cast:   Bill Nighy, Imelda Staunton, Dominic West

Produzione: PathéBBC FilmsIngenious MediaCalamity Films           

Distribuzione: Teodora Film

Data di uscita: 11 dicembre 2014


Guarda il trailer qui

 

ANTON ČECHOV di René Féret

 


TRAMA: Estate 1890, l’intera famiglia Čechov è sostenuta da Anton, umile medico che per integrare il suo reddito, scrive storie per giornali e riviste. Quando Grigorovitch e Souvoirine, due tra gli scrittori e gli editori più famosi della Russia, si fermano a casa sua, si accorgono dell’impressionante talento di Anton. Questo incontro apre le porte del successo a Čechov, che arriva perfino a conquistare l’ammirazione di Tolstoj. Ma quando suo fratello muore di tubercolosi, l’uomo pieno di rimorsi, decide di fuggire dalla notorietà per scrivere della società depravata in cui vive. Il suo viaggio ispirerà alcune delle sue opere più brillanti e famose. Cechov è un grande indagatore dell’umanità e il film lo testimonia mettendo in parallelo le parole da lui scritte con quello che da lui viene vissuto. La passione per l’umanità si appaia però a una vita priva di passioni: Cechov è impermeabile all’amore, anche se ha diverse amanti e i suoi gesti di passione vengono più raccontati che vissuti. Una pellicola intensa, che non solo disvela la complessa interiorità di un genio della letteratura che ha cambiato per sempre la drammaturgia mondiale ma anche perché disvela più profondamente le ragioni del suo impegno politico che derivano sicuramente dal anche profondo legame che aveva con la sua famiglia. Una interiorità ricca e straordinariamente profonda che è stata nutrimento per la sua produzione letteraria ma che ha sempre reso difficili i suoi rapporti con il mondo esterno, portandolo a rifuggire spesso le relazioni umane. Ogni sequenza sembra vivere da sola, senza mai una vera chiusura; Cechov appare così emotivamente ritirato – per contrasto sembra rimpicciolirsi, di fronte alla follia contadina di Tolstoj con una maturità umana, sociale, affettiva frammentata dalle traiettorie continuamente rilanciate dalla sceneggiatura.


SCHEDA DEL FILM

Titolo originale:  Anton Tchékhov 1890

Nazione:   Francia                                               

Sceneggiatura: René Féret

Genere: Biografico, Storico, Drammatico     

Regia: René Féret

Durata:         96′                                                   

Anno:       2015

Cast:               Nicolas Giraud, Lolita Chammah, Robinson Stévenin, Jacques Bonnaffé, Jenna Thiam, Brontis Jodorowsky, Marie Féret, Alexandre Zeff, Philippe Nahon, Frédéric Pierrot

Produzione: Les Films Alyne, Centre national du cinéma et de l’image animée, Pôle Cinéma de la Région Limousin

Distribuzione: Wanted Cinema

Data di uscita: 26 gennaio 2023                                                       

Lingua Versione Originale: francese


EVENTO SPLENDOR – TUTTA LA BELLEZZA E IL DOLORE di Laura Poitras

— EVENTO SPLENDOR —

12.02: 19.00 – 21.00

13.02: 21.00

14.02: 19.00

Leone d’Oro alla 79a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia,

candidato agli Oscar® e ai BAFTA come Miglior documentario

Versione Originale con sottotitoli in italiano


Una storia intima ed emozionante, Leone d’Oro alla 79a Mostra del Cinema di Venezia. Le hanno detto che la sua fotografia non era arte, le hanno detto di stare zitta, le hanno detto che per quelli come lei, nel mondo, non c’era posto. Nan Goldin si è fatta strada nella vita con le unghie e con i denti, fino ad affermarsi come una delle più influenti fotografe contemporanee e come attivista di fama internazionale. La regista premio Oscar, Laura Poitras (CITIZENFOUR) racconta l’epopea umana e artistica di Goldin a partire dalla sua battaglia contro la famiglia Sackler, tra le maggiori responsabili della crisi degli oppioidi che negli ultimi venticinque anni ha causato negli Stati Uniti un incremento costante di morti per overdose da farmaco. Grazie all’utilizzo di diapositive, fotografie, dialoghi intimi e filmati finora inediti, le azioni del gruppo P.A.I.N., fondato da Goldin per denunciare i Sackler e togliere lo stigma sulla dipendenza, si intrecciano con le sue vicende biografiche passate; un percorso di vita tumultuoso e appassionante – dal difficile rapporto coi genitori al trauma per il suicidio della sorella Barbara, dalla fuga di casa alle difficoltà economiche, fino alla progressiva affermazione – che attraversa i decenni e i temi mescolando vicende personali e spaccato sociale. E che ha donato a Nan Goldin uno sguardo unico sulla realtà e la capacità di intravedere e sublimare con la sua arte ciò che la sua compianta sorella aveva sempre davanti agli occhi: tutta la bellezza del mondo, tutto il suo dolore. Un documentario emozionante e vero, che non calca mai la mano su facili retoriche e lascia allo spettatore un messaggio civile ed etico utile se non necessario. È un viaggio in una memoria storica importante che dà la sensazione di non dover smettere mai di ricordare da dove arriviamo e cosa possiamo essere in grado di fare. Attraverso le diapositive delle fotografie della Goldin e attraverso le sue testimonianze concitate viene restituito alla perfezione allo spettatore il senso di trasgressione di quegli anni difficili e di un contesto culturale vivo e in continua crescita.


SCHEDA FILM

Titolo originale:  All the Beauty and the Bloodshed

Nazione:   USA

Genere: Docu-film                                              

Regia: Laura Poitras

Durata:         113′                                                 

Anno:       2022

Cast:   Nan Goldin, Alfonse D’amato, Ed Koch, John Mearsheimer, Cookie Mueller, Darryl Pinckney, David Wojnarowicz

Produzione: Stemal Entertainment, Faber Produzioni con Rai Cinema

Distribuzione: I Wonder Pictures                                

Data di uscita: 12 febbraio 2023

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