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L’INNOCENZA di Hirokazu Kore’eda

 


TRAMA: Vincitore del premio per la Migliore Sceneggiatura al Festival di Cannes, il film ci riporta un preadolescente silenzioso e riservato, Minato orfano di il padre, fin dalla tenera età. Ora vive con la madre, impiegata in una stireria. Vittima a scuola di un professore eccessivamente severo, Minato è difeso dalla madre, la quale si scontra duramente con la preside dell’istituto. Eppure qualcosa non torna: Minato dice la verità o il suo professore è innocente? E se si sbagliasse anche quest’ultimo a considerare il suo alunno un bullo? Perché a guardar la storia da vari punti di vista la realtà cambia e il vero soggetto diventa l’amicizia nascosta tra Minato e un suo compagno di scuola, continuamente preso in giro. Una storia, tre punti di vista, anzi no, quattro, e altrettante, forse ancora di più, posizioni da cui guardare la realtà: dalla prospettiva dei piedi di un bambino su cui il film si apre; dal balcone ai piani alti di un palazzo mentre un edificio vicino va a fuoco; dal sedile di un’auto mentre si parcheggia in retromarcia; dalle scale di una scuola; davanti a una persona a cui si sta chiedendo scusa con un inchino. La maestria della pellicola sta nel veicolare le aspettative nei confronti dei personaggi e del loro agire, a seconda del come e del quando li incontriamo. Kore’eda, che lavora sul senso dell’apparenza, ci porta ad essere predisposti al timore o alla rabbia, all’istinto e allo scatto, in una tesi lucidissima che dimostra l’influenzabilità dell’opinione nell’era della post-verità. È allora altrettanto incredibile quando ci si rende conto di come Kore’eda e soprattutto lo script di Sakamoto sappiano fare un viaggio a ritroso dalla condizione di più profonda meschinità e turbamento emotivo. A ben guardarlo, L’innocenza è un atto di incrollabile fiducia nell’essenza stessa della purezza, del candore fanciullesco che resiste e sboccia poeticamente (cos’è, se non una poesia in versi, l’ultima meravigliosa mezz’ora del film?) pure nel mezzo della miseria dell’umanità. Significa credere ancora che il futuro sia effettivamente possibile e a portata di mano. Tutto è impreziosito dai delicatissimi movimenti musicali di Ryuichi Sakamoto, già scomparso ai tempi della presentazione del film a Cannes.

Recensione Ondacinema


SCHEDA DEL FILM

Titolo originale: 怪物: Kaibutsu – Monster       

Nazione: Giappone                                                                                           

Regia: Hirokazu Kore-Eda                                       

Genere: Drammatico  

Sceneggiatura: Yuji Sakamoto                              

Durata:  126’

Anno:  2023                                                             

Data di uscita: 22 agosto 2024                                                                                              

Cast: Ando SakuraEita NagayamaSoya KurokawaHinata HiiragiMitsuki TakahataAkihiro KakutaShidô Nakamura

Produzione: AOI Promotion, Bun-Buku, Fuji Television Network, Gaga, Toho

Distribuzione: BIM DistribuzioneLucky Red


COPPIA APERTA QUASI SPALANCATA di Federica Di Giacomo

 


TRAMA: Il film è basato sull’omonimo spettacolo teatrale di Dario Fo e Franca Rame. Chiara, attrice e scrittrice di successo, porta in scena da anni il testo di ‘Coppia aperta quasi spalancata’, spettacolo che racconta la sempiterna favola o il sempiterno martirio dell’amore quando è coppia, o quando si diventa molti di più. È una storia sull’evoluzione di Antonia (il personaggio scritto da Franca Rame), alla quale il marito propone di spalancare la coppia, imponendole un nuovo codice. Antonia accetta pur di non perdere l’uomo. Ma tutto cambia nel momento in cui lei comincia ad ascoltarsi e a guardare oltre il divano di casa. Così Chiara/Antonia – divisa fra il suo compagno Fredrik e il suo partner in crime e in scena Alessandro – deciderà di scoprire un universo, figlio della coppia aperta degli anni ‘70, fatto di poliamorosi, di giovani (e meno giovani) “contro” il concetto di monogamia, di gruppi di femministe e party sex positive e incontrerà tra gli altri Sara, Daniele, Efrem e Ali, che vivono felicemente in una polecola, cioè una famiglia poliamorosa. Un viaggio e un cammino dentro sé stessa, dentro la vita e i suoi affetti, farcito delle domande, dei dubbi, delle risate, del dolore e delle granitiche certezze a cui tutti noi ci appigliamo per non tracimare. «L’idea è mia: volevo utilizzare un alfabeto diverso dalla finzione, mettendo assieme la mia vita, gli spettacoli, i miei teatri, il mio compagno, mia madre. L’obiettivo è quello di un film che possa aprire un dibattito partendo da un testo immortale, che parla a tutte le generazioni. Mi piaceva riflettere su come si sia evoluta oggi una “coppia aperta, quasi spalancata” rispetto al 1983, l’anno della prima dell’opera teatrale», spiega Francini. Uno degli aspetti più efficaci è proprio la messa in discussione dell’attualità del testo, attaccato da alcuni giovani “progressisti”. Un’opera ibrida che sconfina, tra cinema e teatro. Il tema del legame poliamoroso non è più relegato alla forza delle battute, ma di racconti diretti di chi quel mondo lo conosce bene. Il film ha aperto le Giornate degli Autori di Venezia 81.


Scheda del film

Titolo originale: Coppia aperta quasi spalancata    

Nazione: Italia                                                           

Durata:  120’                 

Regia: Federica Di Giacomo                                   

Genere: Commedia     

Sceneggiatura: Chiara FranciniMario SestiFederica Di Giacomo         

Anno:  2024                                                             

Data di uscita: 29 agosto 2024                                                                                              

Cast:   Chiara FranciniAlessandro FedericoKarl Gustaf Fredrik LundqvistSara GirelliChloe GattiDaniele GattiEfrem Sposini

Produzione: Nemesis on Rai Cinema in co-produzione con Ballandi, Mibact

Distribuzione: I Wonder Pictures