CINEMA SPLENDOR

I AM THE REVOLUTION di Benedetta Argentieri

[R]ESISTENZE – RASSEGNA DI DOCUMENTARIO ITINERANTE

Lunedì 28 febbraio: 18.00 – 19.30 – 21.00

Martedì 1 marzo solo ore 21.00


 

Lunedì 28 febbraio prende il via – grazie a Movieday – il tour cinematografico di un documentario attualissimo e di grande impatto: 

I Am The Revolution. Diretto dalla reporter Benedetta Argentieri e realizzato da Possibilefilm

I Am The Revolution racconta una rivoluzione necessaria e lontana, ancora oggi e ovunque. Racconta di donne leader e donne comandanti che combattono una stessa guerra in modi e in mondi diversi. In Afghanistan, Siria ed Iraq. Ma che hanno capito che la rivoluzione non si fa. Si è. Ciascuna (e ciascuno) a modo suo.

In mezzo alla guerra e al fondamentalismo, sono cresciute donne che comandano eserciti, organizzano la fuoriuscita delle altre donne dalla schiavitù, guidano forze politiche laiche e progressiste, andando villaggio per villaggio a sfidare i talebani. Queste donne praticano la democrazia più avanzata che possiamo immaginare nei contesti meno favorevoli possibili. Queste donne testimoniano la rivoluzione necessaria ovunque.
 
Comincia come uno dei molti documentari sulla guerra visti in questi anni, sembra quasi un deja vù che mescola geopolitica e giornalismo, invece, quasi immediatamente, I Am The Revolution diventa altro, si trasforma in un’opera totalmente inedita, prendendo un’altra strada e regalandoci uno sguardo sul mondo femminile in tre luoghi difficili, quasi impossibili: Afghanistan, Iraq e Siria. Così, minuto dopo minuto, vediamo le vite delle tre donne intrecciarsi, la telecamera ci conduce in luoghi impensabili, tra un concilio di donne di un villaggio afghano e una caserma in Rojava.
 
Difficile scegliere in mezzo al fiume di visioni e emozioni che regala I Am The Revolution – che rimane una vera opera politica, nel senso più alto e nobile del termine – ma a colpire è soprattutto la figura carismatica e affascinante di Rojda Felat, quasi una Che Guevara curda, occhi gentili ma sguardo feroce, la donna che, a capo di migliaia di uomini, è stata capace di sconfiggere l’Isis a Raqqa e non ha paura di commuoversi davanti ai suoi martiri: «Per arrivare a lei è stato paradossalmente molto facile», ricorda la Argentieri, «ho chiesto all’esercito curdo se fosse possibile intervistarla e loro si sono fidati, mi hanno lasciata andare. Avevano visto cosa avevo girato e mi hanno lasciato andare da lei».
 
Nel tempo di una nuova guerra che minaccia il mondo e l’umanità, in un momento storico in cui abbiamo l’illusione di essere connessi con tutto e tutti, I Am The Revolution diventa così più di un semplice documentario, una rivelazione totale, un cambio di punto di vista che non può lasciare indifferenti e che – mentre scorrono i titoli di coda – porta a chiederci: ma cosa conosciamo veramente? E quanto differisce quello che pensiamo di sapere da ciò che sappiamo realmente?