Ira Sachs, una delle voci più stimate dell’attuale cinema queer statunitense, dopo essersi fatto notare con film indipendenti lanciati al Sundance, realizza “Love Is Strange” (titolo che in Italia si accompagna a “I toni dell’amore”, con riferimento alla professione musicale di uno dei protagonisti) il suo film al tempo stesso più “mainstream” e più politico. Lo strano amore di cui si parla è quello fra Ben e George (gli ottimi John Lithgow e Alfred Molina), due “Englishmen in New York”, per dirla come (alla) Sting, che dopo quasi quarant’anni di convivenza decidono di approfittare della tanto sospirata legge sui matrimoni gay per celebrare la loro lunga unione. Le ripercussioni però non tardano ad arrivare: George è un insegnante di musica che lavora in una scuola privata cattolica e dato che ai vertici il suo matrimonio non viene gradito con effetto immediato l’uomo perde il lavoro. Tra George disoccupato e Ben pensionato, diventa impossibile per i due mantenere l’appartamento che è stato per anni la loro casa e che dopo tanti sacrifici erano finalmente riusciti ad acquistare. Si vedono quindi costretti a chiedere ospitalità alla loro (apparentemente nutrita) cerchia di amici, ma c’è un problema: nella tentacolare Grande Mela trovare appartamenti che prevedano di ospitare non è semplice, specie due persone. La soluzione che si offre è piuttosto scomoda: Ben andrà a stare dal nipote regista Elliot (Darren Burrows), mentre George si trasferirà al piano di sotto, in casa di una coppia di poliziotti gay (Cheyenne Jackson e Manny Perez). Sfortunatamente l’opzione proposta da un’altra nipote di trasferirsi in campagna non viene neanche presa in considerazione per salvaguardare anni di abitudini e quindi un po’ come succedeva in “Cupo Tramonto” di Leo McCarey o più recentemente in “Buon Natale, Buon Anno” di Comencini, la coppia è costretta a vivere separatamente e accontentarsi di vedersi negli scampoli di tempo. Dopo una vita trascorsa insieme la cosa, si può immaginare, non sarà per niente facile. Dopo diverso tempo il problema si risolve con l’arrivo di una nuova sistemazione, ma potrebbe essere troppo tardi. Costringere due persone che si sono amate e hanno convissuto per così tanti anni ad allontanarsi, anche se per necessità, vuol dire fare loro del male! (fonte: ondacinema.it)