MASQUERADE – LADRI D’AMORE di Nicolas Bedos

TRAMA: Margot seduce Adrien nella sontuosa villa di Martha, attrice capricciosa sul viale del tramonto. Margot è una femme fatale ghiotta di diamanti, Adrien uno gigolo di star in declino. Amante annoiato di Martha, Adrien perde la testa per Margot che seduce polli benestanti per garantirsi un ricco avvenire. I due si intendono a meraviglia, nel letto e nella vita, dove tramano truffe incredibili a beneficio e a danno dei miliardari della Costa Azzurra. Ma l’abuso di seduzione e la totale mancanza di scrupoli saranno fatali. Emozioni e speranze di ritrovare un amore o un successo lontano nel tempo vengono frantumate dall’incantevole illusione della giovinezza e dal miraggio del vero amore. Un genere misto rende “Masquerade” un racconto sempre capace di sorprendere e trascinare lo spettatore in una miriade di sotterfugi, trappole, frodi e truffe. Sorge così spontanea una domanda: chi è la vittima e chi l’aguzzino? Il persecutore può essere l’oppresso di un carnefice più grande? Dopo averlo presentato fuori concorso all’ultimo Festival di Cannes, Bedos ha rivelato di aver voluto un film corale, per una specie di omaggio alla felicità ricercata e sempre viva nel balletto della vita. “Il film è un omaggio a Nizza e alle fantasie che ispira: feste, follia immobiliare, nostalgia fitzgeraldiana. Protagonista in piena regola, è l’arena in cui si giocano i destini intrecciati dei personaggi. Un affresco romantico, il cui punto di partenza sono due esseri solitari che, attraverso il loro incontro, sognano una vita migliore senza esitare a ricorrere a truffe e manipolazioni per raggiungere l’obbiettivo. Un film sul desiderio, sul denaro, sulla gloria e su tutte le nostre folli illusioni. Ho strappato ogni scena, ogni personaggio dal mio cuore. Li amo tutti. Molto profondamente. Anche i peggiori, i più pericolosi. Quello che cerco è la vicinanza con le vicissitudini emotive dei personaggi. Il mio obiettivo è combinare, per quanto possibile, la complessità emotiva con le esigenze narrative e visive di un film ‘di puro intrattenimento”.