film partecipato a cura di Antonietta De Lillo, montaggio Pietro D’Onofrio con la partecipazione di Giogiò Franchini
realizzato da Antonio Aragona, Yuki Bagnardi, Gabriele Camelo, Loredana Conte, Marta Corradi, Antonietta De Lillo, Maria Di Razza, Nunzia Esposito, Agostino Ferrente, Federica Iacobelli, Teresa Iaropoli, Ilaria Jovine, Fabiomassimo Lozzi, Pasquale Marino, Paolo Marzoni, Tebana Masoni, Aglaia Mora, Elena Morando, Luca Musella, Bartolomeo Pampaloni, Margherita Pescetti, Cristina Pignalosa, Giovanni Piperno, Marco Simon Puccioni, Helena Rizzo, Fabiana Sargentini, Greta Scicchitano, Alessandro Tamburini, Erika Tasini, Ciro Zecca
L’amore prima di ogni altra cosa. Un insieme di interviste, incontri, opinioni e sguardi sull’argomento compongono un documento strettamente aderente alla realtà contemporanea sul senso primo di un sentimento che non sempre fa rima con felicità. Persone incontrate per strada, coppie di intellettuali, ragazzi, adulti e anziani esprimono il proprio sguardo lasciando trasparire quanto il tessuto politico-sociale sia intimamente legato ai mutamenti sulla percezione e sul senso primo dell’amarsi e dello stare insieme, tra incanto e disincanto.
Più di cinquant’anni dopo il Comizi d’amore pasoliniano, Antonietta De Lillo torna a misurare la temperatura del Paese in fatto di sentimenti grazie alla forma del film partecipato già inaugurata con Il pranzo di Natale. Non c’è un solo autore in Oggi insieme domani anche, ma molteplici, tanti quanti sono i diversi segmenti narrativi che vanno a comporlo. Forma innovativa di remix basata sul crowdsourcing, il concetto stesso di film partecipato rappresenta, allora, la forza di un lavoro che sceglie un tema con così tante sfaccettature, mettendole in pagina con contagiante semplicità.
Efficacissima nel descrivere l’evoluzione di un popolo intero, si tratta di un’opera che guarda al nuovo senza dimenticare il vecchio: in prima analisi fuori contesto, all’interno di un discorso tanto orientato all’oggi, appare azzeccata anche la scelta di tornare al referendum sul divorzio del 1974, narrativamente giustificata perché legata alla storia di un uomo e di una donna che parteciparono all’informazione sull’abrogazione della legge 898/70 finendo con lo sposarsi.(fonte: mymovies.it)